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La Salina

Non lontano da Torre Colimena, si estendono le Saline antiche. Si tratta di una depressione sabbiosa con caratteristiche fisiche e biologiche proprie, che un tempo è stata fonte di risorse naturali ed economiche. Questa bassa laguna litoranea che, durante le mareggiate veniva allagata dal mare, ha offerto agli abitanti “l’oro bianco”, tanto utile ed ambito da essere scambiato con ogni altra merce. La raccolta era ripetuta 2 volte all’anno.
Lavoravano da 200 a 300 operai che raccoglievano il fior di sale detto farinella.
Raccoglievamo circa 600 tomoli di sale prezioso e lo consegnavamo al padrone. Prima di togliere gli argini, gli operai facevano il respiro (raccolta di sale nero). Il sale veniva usato per la conservazione degli alimenti, quali la carne, il pesce, le provviste vegetali. Di fronte allo specchio d’acqua sorgono i resti di una torre, detta Torre delle Saline: fu costruita per difendere dai ladri i magazzini che custodivano il sale. Vi sono anche i resti di un’antica cappella: La Cappella delle Saline. L’apertura della Cappella è sul lato orientale.
Nell’abside vi sono i resti di una raffigurazione della Madonna del Carmelo circondata da Angeli. Ai lati dell’abside si intravedono le figure di due Santi: a sinistra San Leonardo, protettore degli schiavi e dei prigionieri; a destra Santa Barbara protettrice degli artificieri. La Chiesetta risale al XVI sec.

Tratto da: La Salina –Territorio di Mandria (1998).
Scuola Media Statale “G.L.Marugj” Manduria. Progetto “Natura al Futuro”

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