web software

La Riserva Naturale della fascia costiera del territorio di Manduria.

La presenza della Riserva Naturale è testimonianza e garanzia dell’alto valore paesaggistico e culturale di questo territorio dove arte, archeologia, storia e folklore si intersecano di continuo a formare un panorama composito. Essa è composta da un insieme di ambienti protetti quali:

La Foce del Chidro
La Salina e dune di Torre Columena,
La Palude del Conte e dune costiere
I Boschi Cuturi e Rosa Marina.

Ognuna di queste aree è contraddistinta da peculiari caratteristiche ambientali, uniche sia dal punto di vista morfologico che da quello naturalistico. L’area protetta della Salina e Dune di Torre Columena presenta una diversificazione elevata degli habitat con dune costiere, acquitrini retrodunali, salina, formazioni di macchia mediterranea e lembi di lecceta. La Salina è l’elemento di maggiore importanza dell’area e si estende per circa 50 ettari. E’ collegata al mare per mezzo di un canale. D’inverno si riempie d’acqua mentre l’estate a causa del prosciugamento si trasforma in una distesa arida. Nelle vicinanze è ancora visibile l’insediamento noto come Torre della Salina, con l’annessa chiesetta medievale. L’habitat vegetale della zona è costituito da esemplari assai rari di “steppe salate mediterranee”.
La cosiddetta “Duna con Ginepri” è una piccola oasi di meraviglie naturalistiche, in particolare per ciò che riguarda i grandi esemplari di Lentisco e di Mirto. Il fiume Chidro è un corso d’acqua di 350 metri che nasce tra il fiume Borraco e Torre Columena sfociando nel Mar Jonio. La sua importanza è costituita dalla rarità delle caratteristiche idrografiche che la contraddistinguono, nonché dalle numerose leggende popolari sorte sul suo conto. Alla rilevanza folkloristica, assurta nei secoli facendo da sfondo a innumerevoli leggende tradizionali quali quella – ancora in auge – di una supposta mancanza di fondo della vasca di raccolta dell’acqua, la Foce del Chidro assomma una inopinabile importanza archeologica grazie al rinvenimento, in prossimità della sorgente, di numerosi sarcofagi marmorei risalenti con tutta probabilità ad epoca romana. Considerata la natura calcarea del territorio in cui essa è ubicata, infatti, l’esistenza stessa della Foce del Chidro risulta essere una particolarità di grande interesse per gli studi ideografici, nonché un’habitat ottimale per una fauna e una flora specifiche – come autorevolmente attestato dall’Istituto Nazionale di Botanica. I Boschi Cuturi e Rosa Marina sono poco distanti dalla costa jonica e sono quasi sicuramente l’ultimo lembo della foresta oritana di cui Federico II tesseva le lodi. Caratterizzati da macchia mediterranea evoluta in leccetta, sono popolati da una fauna caratteristica formata da cervoni, columbro leopardiano, tasso, barbagianni, gufo e geco dell’Egeo. La Palude del Conte con le sue dune costiere è una vasta depressione umida retrodunale dovuta probabilmente a emersioni idriche sotterranee. Il substrato geologico è costituito da sabbie e limi recenti del Pleistocene. Essa è ricca di una diversificata vegetazione igrofila ed alofita, con specie rare della “Lista Rossa” come: l’Orchidea di Palude (Orchis Palustris), e la Campanella Palustre (Ipomea Saggitata). Inoltre è luogo di sosta per migratori acquatici. La duna è di eccezionale valore botanico e paesaggistico. La macchia di Arneo è tra i lembi più pregevoli di Macchia del Salento.

Tratto da: Sotto il cielo della Riserva Naturale del Litorale Tarantino Orientale.

posta@manduriaingiro.it - 3927399386