Foto 1 e 2. Cappella della Pietà oggi. Foto 3. Folla di fedeli dinanzi alla Cappella della Pietà durante la consegna dell’effige di S. Pietro al Sindaco della città.
La prima menzione di questa cappella risale alla visita pastorale del Vescovo di Francia nel 1698. Negli atti di quella visita, si fa riferimento a due cappelle entrambe dedicate allo stesso titolo, distinguibili unicamente per una specifica iscrizione: Extra moenia medium miliare. Il piccolo tempio sorge a sud della città messapica, presso il crocevia che collega S. Pietro alla zona della Creta e Manduria. Dinanzi alla chiesetta, durante la celebre processione propiziatoria per la pioggia, avviene la tradizionale consegna dell’effigie di San Pietro al Sindaco della città.
All’interno della Cappella della Pietà si trova un unico altare, che un tempo era ornato da un affresco raffigurante Gesù Cristo morto sulle ginocchia della Vergine Addolorata. Quest’opera, coperta in seguito da uno strato di calce, fu sostituita nel 1856 con una tela riproducente la stessa scena, realizzata dal pittore dilettante Gaetano Saracino. La cappella misura sette metri e mezzo in lunghezza e tre metri e mezzo in larghezza, con l’ingresso rivolto a ovest. Ai lati dell’altare sono visibili due affreschi, purtroppo gravemente danneggiati dai restauri: uno raffigura Santa Lucia Vergine e Martire, l’altro San Leonardo Abate.
Non si conosce chi abbia commissionato la costruzione della cappella, ma si stima che risalga al XVII secolo. A partire dall’Ottocento, l’edificio è privo di un proprietario ed è stato abbandonato. Nonostante ciò, la cappella, ancora esistente, viene oggi curata con dedizione dalla famiglia Sergi. Questo luogo, benché modesto e trascurato nel tempo, conserva una memoria preziosa della devozione locale e un legame vivo con le tradizioni religiose e culturali della comunità.
Bibliografia: L. Tarentini, Manduria Sacra, ristampa Barbieri Editore. Anno 2000. T. Brunetti. Manduria-San Pietro in Bevagna “La tradizione continua”. Tiemme 1983.