Nel 1716 la nobildonna Maria Giulia Trojani fondò il Monastero e la Chiesa delle Serve di Maria o Servite. La struttura religiosa fu completata il 30 novembre del 1726. Il Monastero, che fu ricco quanto quello delle Benedettine, ospitò non solo la fondatrice ma anche una nipote. Entrambe, come grandi benefattrici del monastero, vissero e morirono dentro il convento senza però indossare l’abito e furono sepolte nel sepolcro comune delle monache. Il Monastero fu soppresso nel 1866 e i beni furono incamerati dal fisco, però le monache lo abitarono fino al 1910 circa.
La chiesa dello Spirito Santo con accanto appunto l’ex Convento delle Servite, è un esempio di barocco locale, ha il campanile ad una campana e il frontespizio d’ordine dorico caratterizzato da una ricca balaustra. All’interno sono presenti l’organo, il pulpito, due cori, sei gelosie, una piccola sacrestia e cinque altari. Pregevole è l’enorme altare maggiore rivestito di marmo policromo. Tra le cinque grandi tele che si vedono uno su ogni altare, dipinte da Pasquale Bianchi, c’è quella che ritrae i sette Santi fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria.
Il Monastero, dopo la soppressione, è stato acquistato da privati. Parte di esso fu ceduto al Comune che nonostante non abbia deciso una destinazione organica lo adibisce a finalità culturali. Nella chiesa non più riservata a culto infatti, è stata ospitata qualche hanno fa la mostra archeologica “Oltre le Mura” e nell’ex Convento delle Servite per breve tempo il Museo della Seconda Guerra Mondiale oltre alla Mostra sulla Iconografia Sacra a Manduria.
Manduria e Manduriani di G.B. Arnò. Antonio Marzo Editore. 1983. Manduria Sacra di L. Tarentini. Nuova edizione a cura di Elio Dimitri. Barbieri Editore. 2000.