Il convento e la chiesa, fondati nel 1474 dai Minori Osservanti, dopo 120 anni furono ceduti da Clemente VIII ai Minori Riformati, che nel 1608 ampliarono l’uno e l’altra. Nell’interno della chiesa una magnifica abside riccamente decorata con una serie di colonnine e nicchie che racchiudono busti lignei dorati di santi scolpiti a Napoli. Nella nicchia centrale un pregevole crocifisso in legno scolpito alla fine del 1600 da Fra Angelo da Pietrafitta, la statua lignea di S. Francesco d’Assisi (forse la più bella della città) e quella dell’Immacolata,di scuola napoletana. Tra le tele, assai pregevole è “la Madonna delle ciliegie” di Fra Giacomo da S. Vito, morto il 1667; “La Madonna della stalla”, di S. Francesco da Martina; “la Pentecoste” del pittore catanese Santoro Trombetta. Il coro inferiore è opera lignea del Seicento, notevole per l’eleganza delle linee, per la purezza degli intagli e per l’originalità del disegno architettonico. Graziose nicchie sormontano i sedili, a forma di piccoli troni. Accanto alla chiesa il chiostro, a forma quadrata, con doppio ordine di archi. Sui muri laterali una serie di affreschi con scene ed episodi della vita di S. Francesco e degli altri francescani. Nel refettorio, “l’Ultima Cena”, un pregevole affresco… opera del pittore mandurino Diego Bianchi.
Manduria da salvare. Lions Club Manduria. Litografia Antonio Marzo.