Ferragosto e dintorni — La statua della ‘Vergine dormiente’, Chiesa della Madonna del Rosario

Il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Ottaviano nel 18 a.C. In quell’anno infatti egli fu proclamato Augusto (quindi venerabile e sacro) dal Senato. Così, in una sorta di autocelebrazione, Ottaviano dichiarò Feriae Augusti tutto il mese di agosto, durante il quale si celebravano già altre festività religiose, fra cui i Nemoralia o Festa delle Torce, un lungo rito che durava tre giorni, dedicato a Diana.  I Nemoralia precedevano di qualche giorno altre festività, come i Vinalia rustica (19 agosto, rituali per propiziare l’abbondanza della vendemmia) e i Consualia (21 agosto, festeggiamenti dedicati a Conso, dio dei granai e degli approvvigionamenti). Durante i festeggiamenti dei Consualia si organizzavano, in tutto l’Impero, feste e corse di cavalli; un giorno di festa e di riposo, alla fine del periodo del raccolto, per consentire ai lavoratori e agli animali utilizzati nei campi di recuperare le energie. Era uso comune, inoltre, che i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni, in segno dì buon auspicio per i futuri raccolti, ricevendo in cambio una piccola mancia.

Con l’affermarsi del cristianesimo, i vari culti pagani furono dismessi e la Chiesa cattolica istituì nel VII secolo la festività dell’Assunzione di Maria al Cielo da celebrare il 15 agosto. Fin dai tempi antichi, dunque, questa festività presenta una duplice connotazione, profana e religiosa. Se per il calendario liturgico cristiano è tempo di fede e devozione, tempo forte e festa di precetto che celebra l’Assunzione al Cielo di Maria, nell’orizzonte temporale tradizionale, in cui lo scorrere del tempo segue i ritmi della natura, solo parzialmente conformati al tempo liturgico proposto dalla chiesa, essa conserva il significato arcaico dei tempi più remoti: spartiacque fra le attività che sono state e quelle che saranno.

A Manduria, la devozione popolare verso quella che è la principale festa mariana del calendario liturgico è molto sentita. In passato numerosi manduriani si recavano nella chiesetta dell’Assunta, percorrendo la Štrata longa, oggi via Tommaso Maria Ferrara, riccamente addobbata dai devoti con vasi di piante e luci, in onore della Vergine Maria. Attualmente la solennità dell’Assunzione di Maria viene celebrata in tutte le chiese cittadine.

Nella chiesa della Madonna del Rosario, le celebrazioni hanno per oggetto una statua raffigurante la ‘Dormizione di Maria’. Essa viene esposta in chiesa a partire dal 12 agosto per un triduo (12-13-14 agosto), è poi oggetto di una veglia nella notte del 14 agosto (la notte della Pasqua di Maria), fino alla celebrazione solenne del 15 agosto, quando il fedele, con l’animo colmo di fede, ammira e venera quelle delicate fattezze prossime ad assurgere alla gloria divina eppur temprate da tanta umana sofferenza. L’autore dell’opera è ignoto, non esiste una bibliografia su di essa, eppure la vista della statua della Vergine Maria distesa su di un lenzuolo bianco in un catafalco di vetro, con il manto celeste spiegato in tutta la sua composta regalità, trasmette all’osservatore un brivido di fede che lo scuote dalla propria normalità elevandolo a una indefinibile dimensione spirituale. Si tratta di un’opera collocabile verso la metà del XIX secolo e di dimensioni importanti (cm 158x50x88). Le mani e i piedi della Vergine sono in cartapesta dipinta, la testa in terracotta, il corpo modellato su un manichino di paglia rivestito di bellissimi abiti di stoffa.  Originariamente collocato nella Chiesetta del Crocifisso dell’Annunziata, il simulacro della Vergine dormiente è stata oggetto di restauro nel 2016 e trasferita nella chiesa della Madonna del Rosario, dove tuttora si trova. Essa rientra nel novero delle opere a tema mariano conosciute come Dormitio Virginis. Teologicamente, quello della Dormitio è un tema trattato dai Padri della Chiesa per indicare il trapasso di Maria, definito nel mondo ortodosso con il termine greco Koimesis, mentre in quello occidentale con il termine latino Dormitio: una condizione di addormentamento che segna il passaggio dalla vita sulla terra a quella nella gloria celeste, attraverso l’assunzione alla gloria celeste, in anima e corpo. Fu papa Pio XII il 1° novembre del 1950, Anno Santo, a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica  come dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus.

I dintorni del 15 agosto assumono, invece, i contorni di una dissertazione squisitamente profana. Ferragosto giorno di riposo sì, ma anche di passeggiate e gite fuori porta. Sembra che tale ‘tradizione’sia nata ai tempi del fascismo, quando, nei giorni 13-14-15 agosto, il governo organizzava, attraverso le associazioni del dopolavoro, i Treni popolari di Ferragosto, convogli a prezzi molto bassi utilizzati dalle classi meno abbienti per visitare alcune località italiane, marittime o montane. In particolare, dal ferragosto 1931 al settembre 1939, furono proposte formule come la ‘Gita di un sol giorno’ (fino a 100 km) e la ‘Gita dei tre giorni’ (fino a 200 km). Nell’offerta però non era inclusa alcuna consumazione: da qui la soluzione del ‘pranzo a sacco’.

Gite e passeggiate ma … niente bagni al mare! Il tacito divieto imposto dalla tradizione popolare è attestato in vari paesi  del Salento, attraverso l’espressione ‘punto di stella’. A Manduria il giorno dell’Assunzione di Maria è sciurnata ti pianeta ( = un giorno segnato dal destino, generalmente avverso e sfortunato). Ciò comporta l’invito all’astensione da qualunque attività lavorativa, sia nel mondo contadino (con l’eccezione del governo degli animali) che in altri settori lavorativi. E per il bagno a mare? In un passato senza tempo, nell’immaginario popolare, alcune date (particolarmente significative soprattutto sotto l’aspetto religioso) erano considerate foriere di sventura, giorni infausti perché lo predicevano le stelle.  E anche se, a detta degli astrologi, l’influsso negativo era dato dai pianeti, nella fantasia popolare sempre di stelle si trattava! Nel caso delle attività lavorative il ‘divieto’ trovava la sua ragion d’essere nel rispetto del precetto della festività (con l’obbligo a partecipare alle funzioni liturgiche), mentre nel monito a non fare il bagno a mare, alcuni hanno intravisto una sorta di correlazione tra  il mare e la Madonna: a partire dal nome, Maria, che per alcuni antichi predicatori deriverebbe da ‘mare’, fino al culto di Maria ‘Stella Maris’, protettrice dei naviganti, passando attraverso tanta iconografia sacra nella quale Maria compare sulle acque del mare.

BIBLIOGRAFIA:

Polito P. Salvatore, La cartapesta sacra a Manduria (secc. XVIII-XX), Ed. CRSEC, Manduria 2002

SITOGRAFIA:

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02vt3VZ6sxx9HWRbQNQDi7xKDtQWeLhpSSuhzjNFc9GS7DLQRhgGAqrqcL76z4oZddl&id=113399750992114https://grandenapoli.it/a-ferragosto-alla-madonna-assunta-non-si-fa-il-bagno-a-mare-credenza-popolare/https://libreriamo.it/lingua-italiana/modi-di-dire/parola-ferragosto-gita/

Bibliografia relativa alla statua della Vergine dormiente presente nella chiesa della Madonna del Rosario

Statua della Vergine dormiente, Chiesa della Madonna del Rosario

Statua della Vergine dormiente, Chiesa della Madonna del Rosario

Statua della Vergine dormiente, Chiesa della Madonna del Rosario (particolare)