


Singolare e probabilmente unico monumento del suo genere, il Calvario fu realizzato nel 1839 durante il periodo della Quaresima di quell’anno. Cinque sacerdoti della congregazione di S. Alfonso de Liguori giunsero a Manduria per una missione. Concluso il loro ciclo di prediche, quei Padri Passionisti, secondo il loro uso, ammucchiarono delle pietre per creare un rilievo che cosparsero di terra innalzandovi cinque grandi croci. Fu il Reverendo Marco Gatti, l’allora arciprete di Manduria, che scelse il luogo dove realizzare il Calvario. In seguito i fedeli ritennero che quel monumento fosse troppo misero per rappresentare la Passione e la ricchezza spirituale di Manduria. Grazie all’opera di Giuseppe Renato Greco che ne assunse l’incarico e soprattutto grazie anche alla raccolta delle offerte dei fedeli, il Calvario fu ricostruito e migliorato. Il Greco infatti, allargò la struttura ed edificò in muratura lo scheletro di cinque collinette impiantando le stesse croci. Per completarlo girò di casa in casa per raccogliere pezzi di specchi, porcellane, ceramica, maiolica, stoviglie, cristalli, tegole, materiale colorato, conchiglie e gusci di crostacei e con tutto ciò che aveva recuperato rivestì il Calvario di uno stupendo mosaico. La struttura fu completata da una nicchia ricavata sotto la collina più alta e all’interno di questa fu posta una statua di Cristo Morto, contornato all’esterno da sculture in muratura che raffigurano Adamo ed Eva nell’Eden, Giuda, Giuseppe D’Arimatea e altri Apostoli e Angeli. Nel monumento furono anche inserite strutture in miniatura come: case, castelli, cinte murarie, colonne oltre a palazzi, quest’ultimi denominati Tempio di Gerusalemme, casa di Caifa, di Anna, di Pilato, tribunale di Erode. La parete alle spalle delle sculture fu dipinta con affreschi traenti scene della Passione di Cristo, ridipinti poi intorno alla metà del secolo scorso.
Bibliografia: Manduria Sacra, L.Tarentini 1899. “Manduria” guida di Archeo Club. Barbieri Editore. 1994.