La tradizione delle pettole e delle nove pietanze.
Non tutti sanno che in passato, alla vigilia della festa dell’Immacolata, si osservava per tradizione il digiuno a pane e acqua. È sorprendente scoprire come l’origine della tradizionale pratica devozionale sia nata proprio a Manduria nel XVII secolo. Vi è una descrizione di tale rito nell’opuscolo scritto dal compianto Elio Dimitri, edito da Barbieri, dal titolo: “Il Digiuno dell’Immacolata (da un lontano borgo del Salento a tutto il mondo cristiano) Brevi cenni storici”.

Statua dell’Immacolata posta al centro dell’Arco o Porta di S. Angelo. (Ai lati della Vergine vi sono le statue dei comprotettori di Manduria: San Gregorio e San Carlo Borromeo).
Sembra incredibile come una manifestazione di fede ormai universalmente diffusa, quale è quella del Digiuno in onore dell’Immacolata Concezione, abbia potuto avere origine in un lontano e quasi sconosciuto paese del Sud: Casalnuovo, oggi Manduria, la cittadina dove nel XVII secolo prese l’avvio la pratica devozionale del Digiuno a pane e acqua in onore dell’Immacolata Concezione, diffuso poi in tutto il mondo cristiano.

Frontespizio del Librone Magno del Digiuno. (Il prezioso documento è stato affidato in custodia dalla Confraternita alla Biblioteca civica «M. Gatti»)
A conclusione della giornata di digiuno si gustavano le prime pettole: “Ti la ‘Mmaculata, la prima mpittulàta”. L’origine della pettolata è legata alla leggenda secondo la quale una donna, mentre impastava il pane per sfamare i propri figli, vide una folla avviarsi a venerare Gesù Bambino. Volle seguirla pure lei, lasciando l’impasto ben coperto. Al ritorno, la pasta era tanto lievitata da essere inutilizzabile come pane. Alla sua disperazione risposero i vicini offrendole olio di frantoio in cui friggere quella morbida pasta: erano nate le pettole.
A conclusione del digiuno, la notte dell’Immacolata, si potevano gustare nove pietanze, simbolo del meglio delle prelibatezze del periodo e dell’agricoltura. Le nove pietanze erano composte da: broccoli in pastella, pettole, baccalà, frutta, pasta con i cavoli e il pane grattato, formaggio (riservato a pochi), frutta secca, pesce e tanto vino novello.
Walter Pasanisi