La festa di San Gregorio.

Copia di una litografia (proprietà avvocato Elio Dimitri).

Statua di San Gregorio Magno. – R. Caretta – Chiesa della SS. Trinità.

Il principale protettore di Manduria è San Gregorio Magno, mentre i compatroni sono l’Immacolata e San Carlo Borromeo. Le tre statue si trovano sopra l’arco della porta detta di “Sant’Angelo”, a protezione dell’abitato. In onore del suo santo, il popolo manduriano ha sempre organizzato la festa più grande del proprio calendario religioso. A San Gregorio sono assegnate tutt’oggi due date, e quindi due feste: a marzo “la festa della Chiesa” (in ricordo della morte del Santo), in coincidenza della quale si svolge anche la “Fiera Pessima”, e a settembre la “festa del Paese” (in ricordo della sua ascesa al pontificato). (…)

Nel 1790, per la prima volta, fu annotato l’elemento più appariscente e spettacolare di questa antica festa di S. Gregorio, che dovette risultare, rispetto alla sobria scenografia degli anni precedenti, eccezionale per grandiosità e attrattiva. Non si trattava di un semplice carro sul quale era collocata la statua, bensì di un grande carro sacro, comprendente (innalzata sul pianale del carro vero e proprio) una costruzione in legno simile a un’alta cupola o campanile, con pareti traforate e adornate da nicchie, archetti e piccole false finestre, illuminato da numerosi lumini. Un inserviente, che si trovava sul carro, si occupava di riaccendere le lampade spente o di sostituirle se si consumavano. Il simulacro del Santo Protettore era posto su quel carro, trainato da due buoi. Le ruote del carro erano foderate affinché non fossero visibili dai fedeli. I buoi erano addobbati a festa: due panni di colore rosso scendevano dalla loro fronte, dove era collocato un piccolo specchio. Sul carro, oltre alla statua di S. Gregorio, trovava posto la “flòttula”, una piccola banda musicale che accompagnava il canto di tenori e soprani, in numero di due o tre. (…)

Quando, agli inizi del secolo (intorno al 1905), si cominciò ad allacciare la rete elettrica in città, tendendo i fili trasversalmente al percorso delle vie, il carro, troppo alto, non poté più passare. La fine di questo elemento scenografico della festa di S. Gregorio fu immediata e senza rimedio. L’anno successivo, la statua del Patrono fu portata a spalla, come avviene ancora oggi.

Bibliografia: Perché Manduria.,, Associazione Culturale “La Porticella”. La Festa di S. Gregorio Magno. Patrono di Manduria nella cronaca e nelle tradizioni popolari. Sac. L. Tarentini, Breve compendio della vita di S. Gregorio Magno… Provveduto Editore.