La cappella della Madonna della Misericordia.

Cappella Madonna della Misericordia.

All’angolo del palazzo dei signori Gigli, precisamente allo sbocco di via Giannuzzi verso il giardino pubblico, si trova l’antichissima cappella della Madonna della Misericordia. Pare che questa cappella abbia avuto una storia tutta particolare, come dimostra uno dei più noti cunicoli della zona. Questo cunicolo si estende per circa quattro chilometri, con larghezze variabili da un metro e mezzo fino a sedici metri, ed è situato sotto la cappella della Madonna della Misericordia. A metà della discesa si trova un frantoio ipogeo abbandonato che, forse, in passato era utilizzato come un altro “fonte”.

Il sotterraneo, situato a ovest del palazzo Gigli (dove un tempo sorgeva la porta di Nettuno), conduce fino alla cappella della Madonna dei Concedi, vicino alla masseria Pozzi, accanto alla strada che porta a Maruggio. Si ipotizza che il cunicolo sia stato scavato durante l’assedio di Annibale a Manduria, per permettere agli assediati di comunicare con l’esterno e procurarsi beni di prima necessità. Un’altra teoria suggerisce che i primitivi cristiani manduriani abbiano praticato questa lunga galleria per utilizzarla come rifugio durante le persecuzioni dei tiranni. Esiste anche l’ipotesi che il cunicolo sia stato scavato dai fondatori di Manduria.

Tuttavia, vi è un consenso uniforme sul fatto che questa galleria sia servita anche come nascondiglio durante le incursioni dei Saraceni prima, e degli Agareni poi, quando i due eserciti distrussero la città messapica. Oggi, la galleria termina sotto il Calvario, essendo stata chiusa per interrompere ogni comunicazione con la cappella appartenente alla famiglia Pasanisi-De Raho. Purtroppo, la cripta sotterranea è attualmente inagibile perché invasa da liquami. Un secolo fa si svolgeva la processione delle Vergini per chiedere la grazia, ma questa caratteristica tradizione popolare è andata perduta a causa della progressiva impraticabilità del luogo.

La cappella è di antichissima origine: è stata ricostruita più volte ed è appartenuta a diversi proprietari. L’attuale struttura, ricostruita per la quarta volta, fu dotata di un beneficio eretto e annesso al canonicato della Cattedrale di Oria nel 1698. La cappella della Madonna della Misericordia ha una superficie di circa 14 metri quadrati, con una controcappella di dimensioni pari a circa la metà. Quest’ultima è dedicata a Sant’Antonio Abate, come si deduce da un affresco privo di altare.

Salendo tre gradini della cappella si accede alla mensa, ornata da una tela raffigurante la Pietà. Questa effige, di piccole dimensioni, è però una delle più belle pitture del XVI secolo e ispira grande devozione. Subito dopo l’ingresso ed in Cornu Evangelii, si trova l’ingresso del sotterraneo. … “Vi si scende per un’angusta scala di ben 30 gradini, terminata la quale si trova primieramente una vasca di acqua che scorre dagli strati del muro, e poi un antro rotondo di palmi 20 di diametro, sostenuto nel mezzo da una grossa colonna, con altare, su di cui da posteriore pennello è dipinta la Vergine. A levante si vede tagliata ad arco francese una strada larga palmi 6 e lunga 60, in fondo della quale trovasi una cappella, la quale ha di lunghezza palmi 15 e tredici di larghezza e altezza con un altare dedicato alla Vergine che vi è dipinta. (Nota del Tarentini “Schiavoni, Descrizione di Manduria”

Bibliografia: L.Tarentini, Manduria Sacra, ristampa anno 2000. Barbieri Editore.