Fino agli anni ’50, nella piazza Garibaldi di Manduria, all’alba si radunavano gli operai in cerca di lavoro giornaliero. Sulla piazza si trovavano gli “uemmini”, ossia i maschi dai sedici anni in su, mentre sul marciapiede antistante il palazzo “Imperiali” (demolito negli anni ’60 per far spazio all’edificio che ospita attualmente il cinema Ideal) c’erano i ragazzi, detti “cagnulastri”, di età compresa tra i dieci e i quindici anni. A Manduria, in quegli anni, esisteva una marcata divisione sociale tra studenti di estrazione borghese e giovani contadini: i primi si incontravano nella villa, i secondi in piazza. I braccianti agricoli e gli operai si radunavano “mienzu allu largu” (l’attuale piazza Garibaldi) per cercare lavoro e contrattare con i “padroni” le giornate lavorative. Questi ragazzi venivano impiegati come lavoratori stagionali, occupandosi della zappatura di fave e piselli, della sarchiatura del grano, della raccolta dell’erba e del trasporto di pietre e letame. Quest’ultimo veniva trasportato con i “canistri” (grandi ceste dotate di manici), che venivano caricati sulle loro spalle dagli “ommi”. Questi lavori, apparentemente “leggeri”, risultavano in realtà molto gravosi per i ragazzi, soprattutto considerando la loro giovane età. Di fatto, i compiti erano assegnati non in base alla reale difficoltà, ma secondo una rigida gerarchia. Fino a pochi decenni fa, infatti, i ragazzi e i bambini godevano di meno attenzioni e diritti rispetto a oggi. Il passare degli anni ha portato a un progressivo cambiamento nel modo in cui la società tratta i giovani lavoratori, ma la vita dura di quei ragazzi, oggi impensabile, ci ricorda quanto fossero diverse le condizioni di lavoro e la considerazione dei diritti dell’infanzia in passato. La piazza Garibaldi, un tempo teatro di questa realtà, custodisce la memoria di un’epoca in cui il duro lavoro manuale era il destino di molti, indipendentemente dall’età.
Bibliografia: W. Pasanisi, Liberamente – Quindicinale di informazione, cultura e sport. Anno 2. N. 10. G. Piccinni, Liberamente – Quindicinale di informazione, cultura e sport. Anno 2. N. 9.