L’origine dei “sannachiudere”, cosi chiamati nel tarantino, indicati invece come “purcidduzzi” nel Salento, è connessa ad una leggenda che narra la storia di una famiglia molto povera con tanti bambini che volevano un dolce per il Natale. La madre, non sapendo come fare per accontentare i propri figli, prese ciò che aveva in casa: un po’ di farina, miele, vino, olio e preparò dei dolcetti a forma di “cavatelli”. Impazienti quei piccoli, mentre la mamma impastava e friggeva, cominciarono a piangere perché volevano gustare subito i dolcetti. La donna per calmare i bambini inventò allora una storiella dicendo loro che dovevano avere pazienza. Quei dolcetti non potevano ancora essere mangiati, erano un po’ aperti, bisognava aspettare il Natale. «Sannachiudere!» (si devono chiudere) disse la donna ai figlioletti. In italiano i “sannachiudere” li riconosciamo con il nome di struffoli. Gli struffoli sono palline di pasta avvolte nel miele caldo e ricoperte da una cascata di “annesini” ( (confettini colorati). Ad inventarli sarebbero gli antichi greci, ai tempi della Magna Grecia. La parola struffolo significa di forma tondeggiante. La ricetta Ingredienti: 200mldi olio extra vergine di oliva; scorza di un mandarino; 1kg di farina 00; chiodi di garofano macinati; 1 busta di lievito per dolci; vino bianco quanto basta.
Preparazione Prendiamo l’olio e la buccia del mandarino e facciamoli scaldare. Togliamo dal fuoco e facciamo raffreddare. Togliamo le scorze dall’olio e versiamolo al centro della farina. Incominciamo ad impastare solo con l’olio. Facciamo impregnare tutta la farina di olio e rifacciamo la fontana. Mettiamo gli altri ingredienti ed impastiamo, aiutandoci con il vino bianco, fino a quando otterremo un impasto molto consistente ma maneggevole. Lasciamo riposare l’impasto una ventina di minuti, poi lo riprendiamo e forniamo dei rotoli che taglieremo a piccoli pezzi dandoli poi la forma dei cavatelli. A questo punto prendiamo una padella capiente e friggiamo i nostri “sannachiudere – purcidduzzi” nell’olio caldissimo, ma non esageratamente bollente, per non farli bruciare. Una volta fritti,li facciamo raffreddare. Mettiamo a sciogliere il miele in una pentola capiente con qualche cucchiaio d’acqua, scaldiamo insieme al miele una parte dei dolcetti con i confettini colorati. In questa operazione faremo attenzione a mettere poco per volta i “sannachiudere – purcidduzzi” fino a che non li avremo passati tutti nel miele. Quando saranno tutti passati nel miele, li posizioneremo in un piatto di portata.