Le pettole sono parte integrante della tradizione manduriana. Si gustano in occasione delle festività di Santa Cecilia, dell’Immacolata e del Santo Natale. La loro origine è legata ad un’antica leggenda del Medioevo.
Il nome della pettola deriverebbe dal latino pitta, piccola focaccia. A scoprirla sarebbe stata una donna che, intenta a preparare il pane per il pranzo di Natale, fu distratta dal passaggio di alcuni zampognari attorniati da una gran quantità di curiosi. La donna conquistata dalle musiche natalizie dimenticò l’impasto. Tornata a casa, ebbe l’amara sorpresa di constatare l’eccessiva lievitazione della pasta che ormai era inutilizzabile. Presa dallo sconforto la donna prese la pasta e, dopo averla fatta a piccoli pezzi, la gettò in una pentola di olio bollente. Con grande sorpresa la donna noto che l’impasto cominciò allora a gonfiarsi e a dorarsi. Nacquero così “li pettuli”.
La ricetta
Ingredienti:
1 kg di farina, 2 cubetti di lievito di birra, sale, acqua e olio extravergine di oliva.
Preparazione:
impastare a lungo la farina aggiungendo il lievito, un po’ di sale e acqua necessaria per ottenete un impasto abbastanza morbido. Coprite con una coperta di lana e lasciate lievitare fino a quando la massa cresce e sulla superficie cominciano a formarsi delle bollicine. Si consiglia di lasciare l’impasto in lievitazione per almeno un’ora. Terminata la lievitazione, prendere una padella larga e profonda e portare l’olio a temperatura elevata. Con l’aiuto di un cucchiaio o con le mani, lasciare cadere delle palline di impasto nell’olio bollente e lasciare friggere fino a quando l’impasto diventa dorato. Scolare e mettere le pettole in una coppa, ricoprendole di zucchero o di miele, per chi le gusta dolci. Se si vuole provare la variante salata, sostituire lo zucchero con il sale o aggiungere filetti d’acciuga o pezzetti di baccalà nell’impasto.