









La salina dei monaci si stende a ridosso del tratto di dune litorale a poca distanza da torre Colimena, collegata al mare da uno stretto canale scavato nella roccia della scogliera. è essa l’ultima salina ben conservata, rimasta per gran parte inalterata, testimonianza genuina dell’originale teatro di antiche e fervide attività umane, controllate ora come allora, dalla torre posta a difesa del sale raccolto, lavato e messo ad asciugare nell’adiacente deposito. La salina ha sempre suscitato l’interesse delle nostre genti che per molti secoli hanno qui raccolto il sale occorrente per le loro attività e i loro bisogni alimentari, divenendo oggetto di contesa, con alterne vicende, fra gli abitanti dei paesi vicini. Appartiene ormai a quelle terre marginali, dimenticate, che costituiscono gli ultimi esempi dei paesaggi originali giunti a noi. Intorno al suo specchio limoso, che si estende per circa 250000 metri quadrati, si riconoscono tre zone concentriche, non egualmente estese, colonizzate da tipi diversi di vegetazione: di tipo arbustivo della macchia-gariga, di tipo erbaceo e di tipo alofilo proprio del limo salato, tutti ugualmente degni di protezione e rivalutazione. L’area protetta della Salina e Dune di Torre Colimena presenta una diversificazione elevata degli habitat con dune costiere, acquitrini retrodunali, salina, formazioni di macchia mediterranea e lembi di lecceta. L’habitat vegetale della zona è costituito da esemplari assai rari di “steppe salate mediterranee”. La cosiddetta “Duna con Ginepri” è una piccola oasi di meraviglie naturalistiche, in particolare per ciò che riguarda i grandi esemplari di Lentisco e di Mirto. D’estate, quando tutta l’acqua è evaporata e al tenue gioco dell’acqua, mossa dal vento, si sostituisce l’intenso bagliore degli innumerevoli cristalli di sale, brillanti sulla superficie del limo, levigata a specchio, ogni tramonto è magico spettacolo di riflessi iridescenti. Durante la stagione fredda il colore dominante è il rossobruno delle salicornie, che risultano le piante più diffuse e tendono a formare ininterrotti tappeti. In primavera prevale il colore verde delle graminacee, dei giunchi e delle altre piante a foglie larghe, quasi cornice dello specchio d’acqua che in questo periodo ospita gazzette, aironi bianchi e cenerini, mignattai, fenicotteri rosa e altri rari uccelli migratori.


Salina – torre vista da est. Salina – deposito.
A ovest del deposito del sale si può ancora ammirare il rudere è ancora visibile l’insediamento noto come Torre della Salina, con l’annessa chiesetta medievale composta da una sola stanza e dedicata alla Madonna del Carmelo. In essa erano anche raffigurati San Leonardo da Tongres, patrono degli schiavi e dei prigionieri, Santa Barbara protettrice degli artificieri
Bibliografia: Manduria… terra di vini, di sole, di mare e di antichi monumenti. Sotto il cielo della Riserva Naturale del Litorale Tarantino Orientale.