I muretti a secco sono opere semplici e piccole, ma rivelano una grande capacità artigianale della civiltà contadina, integrata nel paesaggio rurale del Salento. Ancora oggi essi presentano i segni di una società arcaica e sono importanti per delineare la relazione che, nel tempo, l’uomo ha instaurato con l’ambiente e l’architettura rurale, intesa come opera del contadino che adatta il proprio habitat alle necessità immediate e alle risorse del suolo.
I muretti a secco rappresentano uno dei tratti più caratteristici delle campagne pugliesi da oltre trecento anni. Queste costruzioni in pietra costeggiano le strade di campagna e cingono i campi agricoli, mantenendosi in piedi senza l’uso di materiali leganti, grazie esclusivamente al sapiente incastro delle pietre locali. Qua e là, specialmente in prossimità delle fornici (uattodda o uattedda), nei muretti a secco, c’erano delle piccole e rozze scalette di pietra incastonate nel muretto per consentire al pastore un facile superamento. La uattodda fungeva da stretto sottopassaggio per gli ovini da una parte all’altra del muro a secco.
In passato, i muretti a secco venivano realizzati dagli stessi contadini o da operai specializzati, chiamati “paritari,” utilizzando le pietre raccolte direttamente nei campi. Oggi la costruzione di questi muri è affidata prevalentemente a maestranze albanesi, gli unici paritari rimasti, almeno in Italia, che oggi insegnano agli italiani ciò che essi hanno dimenticato. Nessuno ha voluto seguire le orme dei propri padri e nonni, e questa vera e propria arte tradizionale è stata abbandonata, nonostante vi sia una grande richiesta, come in passato, di delimitare i confini dei terreni con soluzioni esteticamente piacevoli, resistenti e rispettose dell’ecosistema.
Negli anni ’20, Tommaso Fiore, come leggiamo nelle pagine indirizzate a Pietro Gobetti, descriveva i muretti a secco come un’opera talmente complessa da sembrare realizzata da un “popolo di formiche”. Dal 2018 i muretti a secco sono stati riconosciuti patrimonio dell’UNESCO.
Bibliografia: Quaderno del Ventennale – 1972-1992- Liceo Scientifico Statale “G. Galilei”. Manduria. A. Dimitri, Trulli e muri a secco tra Manduria, Maruggio e Torricella. Provveduto Editore.
https://placenpeople.com/language/it/listing/puglia/laboratorio-artigianato/laboratorio-di-muretti-a-secco-nella-murgia. https://www.barinedita.it/storie-e-interviste/n2148-muretti-a-secco-un-antica-arte.