L’importanza ed il ruolo delle fontane pubbliche cittadine nei primi decenni del 1900.

“Manduria, come altre città del meridione d’Italia, ha spesso sofferto per la mancanza di risorse idriche, poiché il nostro territorio è sempre stato povero di corsi d’acqua. Con la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, nei primi decenni del secolo scorso, si poté in parte alimentare il nostro bacino con questa preziosa risorsa. Fino ad allora, la popolazione aveva attinto acqua principalmente da pozzi e cisterne private. Tuttavia, quest’acqua non era sempre potabile ed era insufficiente a soddisfare le esigenze di tutta la popolazione. Molte famiglie, infatti, non essendo servite dalla rete idrica, erano costrette ad approvvigionarsi di acqua potabile raccolta spesso dalle fontane pubbliche, collocate in vari punti della nostra città. Installate nel 1933, queste fontane, molte delle quali esistono ancora oggi, alcune non più funzionanti e altre modificate con rubinetti moderni, fornivano circa 25 mc di acqua a getto continuo nell’arco di un’intera giornata. Collocate in piazze e vie tra le più importanti di Manduria (piazza Ciracì, via Giardino, piazza Addolorata, via Guerzoni, piazza S. Chiara, piazza Plinio il Vecchio, piazza Belle Donne, via XX Settembre, piazza Regina Margherita, piazza S. Francesco d’Assisi, via Giuseppe Pacelli), le prime fontane pubbliche consentirono alla popolazione cittadina, allora di circa ventiduemila abitanti, di garantirsi scorte continue di acqua potabile. Con l’avvento dell’ ultimo conflitto mondiale, l’acqua spesso veniva a mancare a causa delle interruzioni della rete idrica dovute agli eventi bellici. Per evitare eccessivi disagi agli abitanti, il Centro Profilassi Provinciale metteva spesso a disposizione un congruo quantitativo di steridrolo, una sostanza utilizzata per rendere potabile l’acqua prelevata da varie fonti. In quegli anni, le autorità locali stabilirono che, in caso di interruzione dell’erogazione dell’acqua, alcune fontane cittadine dovessero servire come riserve idriche per i comandi militari dislocati nella nostra città. Generalmente, le fontane requisite dalle forze armate erano quelle situate nel centro di Manduria. Tra le disposizioni diramate alla popolazione civile vi erano anche quelle relative agli orari stabiliti per il rifornimento di acqua potabile dalle fontane pubbliche, orari che cambiavano di volta in volta in base alle esigenze. Fino a qualche tempo fa, la vigilanza delle fontane era affidata ai vigili urbani durante le ore di servizio degli agenti. Di notte, la sorveglianza era invece affidata a un operaio esperto incaricato dal comune, il quale provvedeva anche alla pulizia e alla manutenzione dei pozzetti di scarico, operazione che veniva effettuata a turno una volta al mese.”

Walter Pasanisi