L’Insediamento antico de “Li Castelli”. Area Archeologica.

Zona: li “Castieddi” . Veduta della tomba US 26 all’indomani della distruzione del chiusino centrale (Foto Lepore)

La località “li Castelli”, i cui resti archeologici si erano finora presuntivamente attribuiti ad epoca messapica, è ubicata, a pochi chilometri da Manduria, sui lievi declivi a sinistra della provinciale per S. Pietro in Bevagna. La poca distanza dal mare, la felice e ben difendibile posizione rispetto al territorio attorno, spinsero in realtà le genti dell’area manduriana ad abitarvi sin dalla preistoria. Lo accerta l’indagine scientifica che qualche anno vi sta svolgendo l’Università degli Studi di Firenze. Le ricerche erano partite per approfondire la conoscenza di questo insediamento messapico, tanto vicino a Manduria, da rendere plausibile l’attribuzione ad una posizione avanzata di quest’ultima città verso la vicina costa. Il luogo inoltre ha sempre attratto l’interesse degli studiosi per l’assoluta inesistenza nella zona di sovrapposizioni edilizie moderne e la presenza di antichi resti sparsi ovunque.

Saggio D: Veduta della necropoli da nord. Saggio 1°: eschara in corso di scavo (Foto Lepore)

E’ difeso anch’esso da una triplice paramento murario, avendo nella parte più alta l’acropoli, circondata da una muraglia ad andamento quadrangolare, interrotta apparentemente da porte ad est e ovest. In vari punti si notano situazioni di estremo interesse, una tomba del tipo a tumulo, una porta ad asse obliquo difesa da torri cilindriche. L’area archeologica è stata completamente depredata in lunghi decenni di solitario e indifferente abbandono, la messe ingente di materiali recuperati clandestinamente di certo arricchisce chissà dove negozi di antiquariato e salotti privati. Agli scavi universitari partiti nel 1989 si deve, come accennato, l’improvvisa ma prevedibile ricomparsa di una serie di novità di stremo interesse sul rilevante insediamento di “Castelli”. Consecutivamente, nelle campagne di ricerca finora svolte, sono tornate alla luce, un’area di necropoli del VI secolo a.C., cui si sovrappongono, dopo un periodo di apparente abbandono pari a circa 100 anni, tombe più recenti di IV secolo a. C. Un ampio edificio di epoca tardo classica (seconda metà IV secolo a. C.) che tuttora interroga gli scavatori incerti per le dimensioni e la struttura, se ritenerlo di carattere privato o pubblico. Un altare votivo dedicato ad una ignota divinità locale rimasto in uso senza interruzioni dal IX al VI secolo a.C. Gli scavi svolti nel novembre 1994, hanno portato infine a importanti ritrovamenti neolitici e della fine del II millennio a.C. Della fase cioè, un tempo definita “Protovillanoviana” che segna la transizione dall’età del Bronzo a quella del Ferro, aprendo all’epoca “iapigia”; la quale è cosi abbondantemente documentata qui stesso, a “li Catelli”, da lasciarvi supporre l’esistenza di un potente ed esteso insediamento di tale periodo. In aggiunta ai risultati delle attuali indagini a cura dell’ateneo di Firenze, si conoscono altre testimonianze derivanti da rinvenimenti fortuiti e da altri scavi, svolti dalla Soprintendenza archeologica negli anni ’80. Ad esempio i silos e le tombe medievali di XV secolo che documentano l’ultimo periodo abitativo, quando “li Castelli” era nota anche col nome di “Felline” . E, inoltre, un muro ad aggere posto fra la prima e la seconda cinta muraria, ad ulteriore protezione del declivio nord dell’insediamento. Presso questo muro, munito anche di una porta ad andamento sfalsato rispetto all’asse murario, erano tombe a cassa litica già depredate. In una di esse, fortunosamente sfuggita ai clandestini, erano preziosi resti di corredo, due bacini bronzei ad orlo perlinato, frammenti di un centurione pure di bronzo, resti di strigili e alcune fibule in argento. Nell’area si sono succedute quattro campagne di scavo (1989,1990,1994 e1996) che hanno riguardato finora l’esplorazione di una ben esigua porzione dell’area di 50 ettari sottoposta a vincolo archeologico. Tutto questo documenta la valenza archeologica dell’insediamento di “Castelli”, il quale per la stragrande parte della sua estensione, necessita per lungo tempo ancora di moltissima attenzione da parte degli studiosi.

Bibliografia: Manduria… terra di vini, di sole, di mare e di antichi monumenti. Quaderni Archeo. n. 1 L. Lepore, l’insediamento antico de “li Castelli” presso Manduria. L. Lepore. Liberamente. Quindicinale di informazione, cultura e sport. Anno 2. N.10.