L’orologio cittadino di Piazza Garibaldi.
Nelle piazze o nelle vie principali di molte città, i campanili e gli orologi rappresentano, per il luogo, il passaggio del tempo tra passato e presente. A Manduria esistono due orologi: uno installato sulla facciata dell’edificio che ospitava il cinema Ideal, dove prima si trovava l’osteria feudale di piazza Porta Grande (oggi piazza Garibaldi), e l’altro è quello della Porticella, un tempo Porta Piccola, collocato in passato all’incirca dove si trova tuttora. Anticamente, della manutenzione degli orologi erano incaricati due “orologisti”, che ricevevano un compenso annuo oltre all’olio necessario per il funzionamento delle macchine. Le spese per l’orologio di Porta Grande erano circa il doppio rispetto a quelle per l’orologio di Porta Piccola.
L‘Orologio cittadino della Porticella.
Sulla base della testimonianza fornita da Michele Greco e riportata nella pubblicazione Manduria in immagini e documenti fra ‘800 e ‘900, si evince che “la campana, che oggi si conserva nella biblioteca civica ‘M. Gatti’, datata 1625 con la scritta: ORDO ET POPULUS MANDURINUS (gli Amministratori ed il Popolo di Manduria), era collocata sul piccolo campanile che sormontava la suddetta osteria feudale. Non sarebbe da escludere che tale campana provenisse dalla torre dell’orologio del castello normanno prima del suo abbattimento (1717-19)”. Tale ipotesi sembrerebbe confermata dall’analisi di una mappa del suddetto castello, disegnata da Carlo Centolli o Centonzi e conservata presso il Grande Archivio di Stato di Napoli. In essa si può rilevare la planimetria di una torre evidenziata dalla scritta “orologgio”. Se questa avesse o meno una campana non è dato sapere, ma certamente doveva trattarsi di un cronometro allo stato embrionale, considerando che le prime rudimentali costruzioni di orologi risalgono al 1300, mentre il castello venne eretto alla fine dell’XI secolo.
L’attuale orologio di piazza Garibaldi, fino a qualche anno fa, veniva caricato a manovella. La suoneria, avviata da due campane ancora esistenti sul nuovo orologio, segnava il tempo ogni ora e quarti d’ora. Le campane venivano azionate tramite tiranti a cui erano fissati dei pesi, mentre la carica avveniva, appunto, per mezzo di una manovella che caricava i tamburi sui quali si arrotolava una fune. Ad ogni suono corrispondevano tanti rintocchi quante erano le ore, a cui si aggiungevano progressivamente i suoni per ogni quarto d’ora, la mezz’ora e i tre quarti d’ora. In passato, le cariche (corde), effettuate tramite funi poi sostituite con cavi d’acciaio, erano tre: una serviva per il movimento delle lancette, una per le ore e l’altra per i quarti d’ora. Attualmente, l’orologio cittadino è caricato da un motorino elettronico.
Un tempo, si accedeva alla torretta dell’orologio direttamente dalla locanda, mentre fino a qualche anno fa tramite una scala mobile esterna. Oggi è possibile l’accesso dall’interno del locale che ospitava il cinema Ideal. Ormai, da molto tempo, le campane dell’orologio non suonano più, in quanto i meccanismi che permettevano loro di tintinnare si ruppero e da allora non sono stati più riparati o sostituiti. Ora si può ascoltare solo il suono elettronico dei rintocchi delle ore, dei quarti d’ora, delle mezz’ore e della sirena che avverte lo scoccare delle 08:00 e delle 12:00.
Il contratto per la manutenzione degli orologi cittadini veniva rinnovato annualmente e, fino al secolo scorso, se ne occupavano i signori Pranzo Giovanni, Luigi ed Elio, e Verardi Angelo. Quest’ultimo si è occupato della ricarica fino a quando non venne demolita la locanda, intorno agli anni ’50. Dopodiché, le chiavi dell’orologio cittadino furono riconsegnate al sig. Pranzo Elio, che le ha custodite fino a diversi anni fa.
Bibliografia: Walter Pasanisi. Liberamente – Quindicinale di Informazione, Attualità e Cultura. Anno VI. N.4. Testimonianze orali di M. Greco e sig. G. Pranzo. F. Filo Schiavoni – Mario Annoscia … tra i segni di tanta vita e di tanta storia Manduria in immagini…