Fu costruito forse su disegno dell’architetto Mauro Manieri per incarico del principe Michele III Imperiali, feudatario di Casalnuovo, nella seconda decade del 1700. E’ incompiuto nell’ala sud-est per l’avvenuta morte del principe e del suo erede. Benché concepito non come residenza, ma come luogo di stazionamento durante le frequenti cacce che l’Imperiali organizzava nei boschi vicini, il palazzo (privato) è imponente per grandezza e per contenuto sfarzo. La facciata è scandita da corpi avanzati che, alternandosi con corpi arretrati, oltre a spezzarne l’uniformità, le imprimono slancio verticale. Orizzontalmente i piani sono marcati dal susseguirsi delle aperture di finestre al pianoterra, di porte-finestre al primo piano, da finestre murate quasi completamente all’ultimo piano. Il magnifico balcone che percorre la facciata per tutta la sua lunghezza e poggia su possenti mensole scanalate, contribuisce, con il cornicione aggettante, a dare alla costruzione snellezza orizzontale. La bella ringhiera in ferro battuto che sormonta il balcone è l’unica concessione allo stile d’epoca. Tre stemmi con le armi araldiche degli Imperiali, due agli spigoli e uno al centro dell’arco d’ingresso, ornavano la facciata. Quello centrale cadde, andando distrutto nel 1947; gli altri due sono ancora visibili sul posto. Della facciata è notevole il Portale: molto avanzato rispetto al corpo centrale, è fiancheggiato da due colonne doriche arretrate rispetto ad esso… L’androne interno, molto elegante, prima di immettere nell’ampio cortile, dà accesso alle due rampe del maestoso scalone terminante in un loggione scenografico.
Tratto da Manduria Guida. Archeo Club sez. di Manduria. Editore Barbieri. 1994.