Il tipico odore di chiuso, l’atmosfera soffusa, un mondo vellutato, raffinato ed elegante… Questo è ciò che si avverte entrando per la prima volta in un “circolo”. Numerosi erano e sono i circoli nati in questa città, e antica è la storia della loro fondazione. Inizialmente costituiti come comunità religiose o agricole, si trasformarono poi in società (come l’Associazione Educatrice Cooperativa di Mutuo Soccorso, sorta nel 1881). I circoli cittadini acquisirono rilevanza con la borghesia dell’epoca, specialmente alla fine dell’800, quando nacquero i “Glub” o “casine di lieto divertimento”.
Il circolo “Dell’ Unione”.
Nel 1873, un gruppo di 21 persone, riunite da Giovanni Pasanisi, diede vita al sodalizio “Dell’Unione”. Il circolo, inizialmente situato in una casa nei pressi delle Scuole Pie, si trasferì più tardi nei locali del palazzo Imperiali. In seguito a una scissione nel 1885, alcuni membri dissidenti dell’Unione fondarono il circolo “Dell’Ordine”. Lo scisma fu provocato da un episodio avvenuto il 18 luglio dello stesso anno, quando Giambattista Arnò, ex socio ma assiduo frequentatore del circolo, fu espulso dall’allora presidente Vespasiano Schiavoni.
In quel periodo nacquero anche due fazioni locali: i “Milampi”, liberali giacobini progressisti affiliati all’Unione, e gli “Spuntuni”, liberali sanfedisti conservatori soci dell’Ordine. Tra le due fazioni vi fu una forte rivalità, e non mancavano episodi di scontro che si protrassero fino ai primi del ‘900, quando entrambi i partiti si sciolsero.
Il circolo “Dell’Unione” chiuse definitivamente nel 1901, e alcuni dei suoi membri confluirono nel circolo “Dell’Ordine”, la cui sede era nei locali di Raffaele Schiavoni in via Matteo Bianchi. Nel 1904, l’associazione fu ribattezzata “R. De Cesare” in onore dell’ex deputato sconfitto alle elezioni politiche di quell’anno. Successivamente, il 7 aprile 1926, il nome cambiò in “B. Mussolini”, conosciuto anche come “Circolo del Littorio”, e nel 1934 fu trasformato in dopolavoro.
Con l’arrivo degli alleati durante la Seconda guerra mondiale, il circolo cessò le attività, e la sua sede fu requisita dagli americani. Più tardi riaprì nel palazzo Dalemmo, situato in via XX Settembre, diventando il “Circolo della Cultura”. Nel 1946, l’associazione fu definitivamente rinominata “Circolo Cittadino”. La sede si trasferì nuovamente in via M. Bianchi fino ai primi anni Sessanta, quando fu costruito l’attuale edificio.
Il Circolo “Cittadino”.
Oggi, il “Cittadino” ospita varie attività culturali e ricreative: serate musicali, tornei di burraco e poker, gite culturali e gastronomiche. Durante il periodo natalizio, si gioca a tombola, coinvolgendo adulti e bambini. Inoltre, il circolo partecipa a numerose iniziative promosse da altre associazioni cittadine. La Pro Loco, ad esempio, ha organizzato nella sede del circolo la premiazione del “2° Premio di Letteratura Popolare Emilio Greco”, mentre ogni primo lunedì del mese l’Archeo Club di Manduria vi tiene incontri.
D’estate, il “Cittadino” si trasferisce al mare, con i soci che si ritrovano sulla spiaggia di giorno e continuano le attività nella sede di Compomarino la sera, in una cornice vacanziera.
Il Circolo Unione
Il Circolo Unione è stato fondato nel 1947, e il suo primo presidente fu il signor Luigi Stano. La prima sede era situata in via XX Settembre. Nato con una quarantina di soci, in prevalenza coltivatori diretti, l’”Unione” è stato concepito come circolo culturale e ricreativo. Nel 1965, su iniziativa del presidente Carmelo De Maglie, il sodalizio si trasferì nella sede in Corso Vittorio Emanuele.
Il circolo ha organizzato numerose attività ricreative e culturali nel corso degli anni. Emblematica fu la visita di Mons. De Giorgi, vescovo della diocesi di Oria, durante la Settimana Santa del 1985. Diversi incontri si sono svolti con medici, che trattavano argomenti di carattere sanitario-terapeutico, e agronomi, che illustravano tecniche di viticoltura e olivicoltura. Tradizione del circolo è invitare ogni sindaco neo-eletto della città per augurargli buon lavoro.
Durante il periodo natalizio si organizzano cene sociali e vengono offerti doni ai bambini, mentre a carnevale si tengono balli in maschera. Il circolo aderisce spesso anche a iniziative locali di carattere umanitario e sociale. Tra i momenti di maggiore orgoglio per il sodalizio vi fu la vittoria nel torneo di calcio cittadino del 1988.
Lo statuto del circolo prevede una serie di regole fondamentali: massimo rispetto verso il personale e gli altri soci, e il divieto assoluto di bestemmiare. All’ingresso del circolo, è obbligatorio lasciare cappello, cappotto e ombrello, e l’accesso in tenuta sportiva è rigorosamente vietato.
Il circolo universitario “Giovanni Stano”
Negli anni Cinquanta, con il risveglio delle organizzazioni studentesche locali, si costituirono diversi circoli universitari cittadini. Nel 1959 nacque il circolo “Giovanni Stano”, in onore dell’illustre preside e studioso manduriano. La prima sede del circolo era in Via Schiavoni Carissimo, e il primo presidente fu Pippi Parlatano. Il circolo promuoveva attività sia ricreative sia culturali, e riprese la pubblicazione del giornale satirico “Petronius”, che continuava la tradizione del “Goliardico” pre-bellico.
Tra i soci del circolo vi furono molti professionisti locali, all’epoca universitari iscritti soprattutto presso le università di Napoli e Bari. Il sodalizio cessò le sue attività nel 1962, ma nel 1963 sorse un nuovo circolo universitario, il “Giuseppe Gigli”.
Circolo universitario “Giuseppe Gigli”
Il primo presidente di questo sodalizio fu Benedetto Fontana. Situato in via Roma, il circolo inglobò il precedente “Stano” e ampliò la partecipazione anche ai professionisti.
Lo stemma goliardico del circolo “Gigli” consisteva in una chiave e un remo incrociati, simboli legati alla tradizione goliardica, il cui significato era volutamente scherzoso e provocatorio. Anche il circolo “Gigli” mantenne vive le tradizioni goliardiche, come la pubblicazione del poema epico “I Figonia”, dal tono ironico e burlesco, che divenne simbolo di quei tempi.
Il Circolo Universitario “Cecco Angiolieri”
Verso la fine degli anni Cinquanta sorse in via Lupo Donato Bruno il circolo universitario “Cecco Angiolieri”, intitolato al famoso poeta medievale noto per il suo amore per le donne, i dadi e il denaro. Il simbolo del circolo era un triangolo con una “D” su ciascun lato, a rappresentare il carattere goliardico dell’associazione.
Questo sodalizio ebbe vita breve e si sciolse nel 1963, ma nello stesso anno, dalla fusione del circolo culturale socialista “Salvemini” con il “Gigli” e il “Cecco Angiolieri”, nacque il circolo “L’Incontro”.
Circolo universitario “L’Incontro”.
I fondatori erano una decina, tra studenti e professionisti. Il circolo cambiò sede diverse volte, fino a stabilirsi definitivamente in via Sbavaglia.
Tra le attività del circolo “L’Incontro”, vi fu la pubblicazione di un giornale satirico in vernacolo e in italiano, intitolato “Tratanghiti”, termine dialettale dal significato osceno, che provocò reazioni controverse, anche da parte del Prefetto dell’epoca. Il direttore del giornale era Ennio Modeo, su proposta di Pasquale Spina.
Un’iniziativa unica del circolo fu la festa della matricola, organizzata dagli studenti nel 1964. Durante questa celebrazione, il sindaco consegnava simbolicamente le chiavi della città allo studente più anziano, che per un giorno diventava il “padrone” della città, pur con il dovere di comportarsi correttamente. La festa comprendeva una sfilata di carri allegorici e auto d’epoca, carichi di studenti festanti, che attraversavano il centro cittadino.
Il Circolo “F. De Santis”
Sorto nel 1959, il circolo “F. De Santis” era affiliato all’Associazione Nazionale per la Libertà della Cultura, diretta da Ignazio Silone. Situato in via Costanzi, il circolo contava tra i suoi membri il Prof. Walter Tommasino, Carlo G. Lacaita, Giuseppe Sirsi e Antonio Dinoi. Questi manduriani costituirono la redazione del giornale “Il Cittadino”, una pubblicazione periodica che trattava di temi locali e culturali.
Una delle peculiarità del circolo era l’organizzazione di conferenze con importanti personalità della cultura italiana, tra cui Norberto Bobbio, Mario Sansone e Giovanni Masi. Il circolo cessò le attività nel 1961.
Il Circolo “Nuovo”
Nel 1988 fu fondato il “Circolo Nuovo”, creato da un gruppo di amici provenienti da altre associazioni, tra cui “L’Incontro”. Inizialmente situato in via Pacelli, il “Nuovo” si trasferì poi in via Salvatore Gigli. Essendo più recente rispetto agli altri circoli manduriani, il “Nuovo” includeva soci di diversa estrazione sociale e si distingueva per l’organizzazione di attività culturali e ricreative. Il circolo era regolato da uno statuto che imponeva il rispetto reciproco tra i soci e un comportamento conforme al buon vivere. Tra le attività ricreative più apprezzate, vi erano tornei di carte e biliardo organizzati dai soci.
Bibliografia: Walter Pasanisi. Liberamente – Quindicinale di Informazione, Attualità e Cultura. Anno II. N.20. Nino Palumbo – Il Circolo Cittadino di Manduria- Dalle origi ad oggi- Edizione del Circolo. 1987. Testimonianza orale del Sig. Benedetto Fontana.